17 Gen Lo strumento elaborato dalla Stato contro il riciclaggio di denaro sporco non funziona. Più di 500.000 società dovevano dichiarare i loro effettivi proprietari ma solo una parte lo ha fatto
(Fonte: sito di Hospodářské noviny del 9 gennaio 2019)
Più di mezzo milione di società commerciali dovevano dichiarare i loro effettivi proprietari entro il 1° gennaio presso un nuovo registro centrale. Tuttavia, solo 65.000 di esse hanno adempiuto al nuovo obbligo, cioè circa il 12% delle società per le quali la legge ha prescritto l’obbligo. Il registro degli effettivi proprietari dovrebbe facilitare la lotta contro il riciclaggio dei proventi da reato. Ora negli ambienti degli addetti ai lavori la sua efficacia e funzionalità viene messa in discussione. Non si sa nemmeno se i nomi dei veri proprietari che le società hanno comunicato siano quelli dei veri proprietari.
Dall’istituzione del nuovo registro lo scorso gennaio, le società iscritte nel registro commerciale hanno avuto un anno per comunicare i loro effettivi proprietari. Eppure la maggior parte di loro non lo ha fatto o lo ha fatto all’ultimo momento.
Nulla viene imposto alle società al fine di dichiarare i dati richiesti nel registro. “Il mancato rispetto di tale obbligo non è secondo la legge in alcun modo punito e quindi molte delle società hanno considerato l’iscrizione dell’effettivo beneficiario come un inutile onere amministrativo” dice l’avvocato Karolína Tomsová, dello studio KPMG Legal. Il risultato è stato che l’obbligo è stato ignorato.
Sebbene non sia prevista la divulgazione pubblica dei proprietari effettivi inseriti nel registro, l’assenza di sanzioni non è consuetudine per gli obblighi stabiliti dallo Stato. “Per i registri pubblici in generale, il mancato rispetto degli obblighi di legge può costare alla persona su cui ricade l’obbligo una multa fino a 100.000 corone” dice l’avvocato Frank Bold. Nel caso di ripetute violazioni degli obblighi, o se la società non riesce a completare le informazioni richieste neppure previo invito del Tribunale, il giudice può arrivare alla liquidazione.
Migliaia di domande di registrazione sono state depositate presso i tribunali solo a dicembre. Sebbene abbiano cinque giorni di lavoro per completare la pratica, molti di loro sono stati sovraccaricati prima della fine dell’anno e la scadenza dei cinque giorni non è stata rispettata.
Presso la Corte regionale di Hradec Králové il 1° gennaio 2019 erano in attesa di essere elaborate più di 7300 domande. Per l’intero 2018 la Corte di Hradec aveva trattato solo 4800 pratiche. Situazione ancora peggiore a Brno dove, alla fine della scorsa settimana (quella dal 1 al 6 gennaio 2018, n.d.r.), si trovavano oltre 12.000 pratiche inevase. “Questa amministrazione ha 14 addetti ad evadere tali pratiche il che significa che ogni addetto ha circa 885 pratiche” ha detto la portavoce della Corte Eva Angyalossy. Sono riusciti ad elaborare nel termine di legge dei 5 giorni le pratica arrivate entro la metà di dicembre poi il loro numero ha superato le possibilità della Corte.
La situazione nelle Corti è anche complicata dal fatto che, a causa delle scarse informazioni, le società hanno incominciato a presentare le domande di iscrizione nel registro poco prima della fine dell’anno. Allo stesso tempo secondo la legge sui registri pubblici hanno due anni di tempo per farlo.
La tenuta dei registri presso le Corti è anche ostacolata dalle carenze circa il caricamento dei dati sui proprietari delle società. “Non solo il caricamento è spesso sovraccaricato e molto lento o completamente disfunzionale, ma ci sono ancora dei problemi con l’invio di documenti alla posta elettronica certificata” avverte Karolina Francová di una sezione distaccata della Corte regionale di Usti nad Labem.
Il Ministero della giustizia, che gestisce il registro, è consapevole dei problemi. Già prima della fine dell’anno, ha aumentato la capacità del server e del database. “Nel contempo abbiamo anche consultato il personale che opera presso le Corti che tengono i registri” afferma Lucie Machálková del Ministero della giustizia.
Ma il problema principale, cioè che la maggior parte delle società non ha adempiuto all’obbligo di comunicare al registro il proprietario effettivo, non viene certo risolto da un miglioramento della macchina organizzativa. Anche se le Corti avessero elaborato tutte le pratiche pendenti, sarebbe comunque una frazione il numero delle imprese che hanno iscritto il reale beneficiario nel registro.
Link: https://archiv.ihned.cz/c1-66423240-rejstrik-skutecnych-majitelu-zatim-zeje-prazdnotou