Mancata iscrizione all’AIRE: in arrivo migliaia di avvisi di accertamento. Scopri perché.

Mancata iscrizione all’AIRE: in arrivo migliaia di avvisi di accertamento. Scopri perché.

Nel mese di febbraio sono in arrivo migliaia di avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate (di seguito: AdE) a carico di quegli italiani, ancora fiscalmente residenti in Italia, ma che, vivendo di fatto all’estero, percepiscono nello Stato estero redditi da lavoro dipendente e da pensione.

Il motivo è presto detto: gli altri Stati membri dell’UE, tra cui la Rep. ceca, in forza della direttiva UE 2011/16/UE, sono tenuti a trasmettere all’Italia le informazioni riguardanti i residenti degli altri Stati membri (tra cui gli Italiani) relativamente ai redditi da lavoro dipendente e da pensione percepiti dagli stessi nello Stato membro Ue in questione. Nel nostro caso, la Rep. ceca è tenuta a trasmettere all’AdE, i redditi prodotti e percepiti dagli Italiani in Rep. ceca.

Infatti, per il noto principio del “Word Wide Taxation”  i redditi del cittadino residente fiscalmente in Italia sono soggetti a tassazione diretta dal fisco italiano indipendentemente dal luogo ove tali redditi sono generati. Motivo per cui su tali redditi dovranno essere pagate le imposte italiane fermo restando per il contribuente italiano di far valere il credito di imposta (in sostanza detrarre da quanto dovuto al fisco italiano quanto pagato a titolo di imposta in Rep. ceca su tali redditi), evitando la doppia tassazione, come previsto dalla normativa tributaria internazionale.

L’effetto pratico dell’invio degli avvisi di accertamento – come spiegato nel provvedimento del 29.11.2022 dell’AdE – sarà quello di permettere ai destinatari degli avvisi di regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione dei redditi integrativa e versando le maggiori imposte dovute, unitamente agli interessi, nonché alle sanzioni in misura ridotta, secondo le modalità previste dalla legge (art. 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472).