22 Mag Quali differenza tra procedimento penale e procedimento tributario?
Un elemento comune a molti procedimenti penali per reati fiscali è l’inizio: una denuncia penale che viene presentata dall’amministrazione fiscale. Questa istituzione presenta denunce che hanno alla base le informazioni raccolte dalla stessa, le dichiarazioni dei redditi o altra documentazione utile. Si pensi anche ai verbali redatti dalla stessa in occasioni di controlli ed ispezioni.
Tuttavia è sbagliato pensare che il procedimento penale si risolva in una presa d’atto di quanto svolto nel corso del procedimento tributario. Il materiale raccolto nel corso del procedimento tributario, infatti, non avrà lo stesso „peso” in quello penale. Il risultato, nei casi più estremi, potrà essere un’evasione accertata a livello amministrativo-tributario ma non sanzionata penalmente. O, ancora più clamorosamente, il contrario. Spesso quello che vale per il procedimento tributario non vale per quello penale che ha criteri di valutazione necessariamente più severi. Detto altrimenti il giudice penale e l’amministrazione fiscale, ai fini delle rispettive competenze, possono (non „devono“) giungere ad una diversa conclusione circa la valutazione della vicenda e quindi del materiale probatorio.
In definitiva, circa l’esistenza di un mancato rispetto dell’obbligo tributario da parte del contribuente, il giudice penale non è vincolato alla decisione dell’amministrazione fiscale. Si tratta di una questione preliminare che il giudice penale risolve da solo.
Si tenga poi conto che nel procedimento tributario spetta al contribuente l’onere di provare le proprie affermazioni e, quindi, dimostrare di avere correttamente adempiuto a fronte invece di quanto sostiene l’Amministrazione fiscale ovverosia che è stato generato un reddito per il quale esiste un obbligo tributario non assolto dal contribuente. Invece nel processo penale, avendo come oggetto di analisi gli stessi fatti, si deve valutare la colpevolezza del contribuente e tocca all’accusa dimostrare la colpevolezza del contribuente visto che vige la presunzione di innocenza. Procedimento penale e tributario differiscono anche nel grado di certezza richiesta per provare un fatto. Nel procedimento tributario posso operare delle presunzioni che permettono di stimare il gettito e quindi l’imposta evasa. Nel procedimento penale tali presunzioni non operano. L’evasione non viene stimata, ma deve essere provata oltre ogni ragionevole dubbio. Infine nel processo penale si deve valutare l’elemento soggettivo (è richiesto il dolo) mentre nel procedimento tributario tale valutazione manca del tutto.
Ricordiamo che il procedimento tributario, qualora la decisione dell’amministrazione fiscale venga impugnata dal contribuente, prosegue e si conclude davanti ai giudici amministrativi al cui vertice si trova la Corte suprema amministrativa (Nejvyšší správní soud) con sede in Brno. Mentre il procedimento penale vede l’intervento del giudice penale di primo e secondo grado e in ultima istanza quello della Corte suprema (Nejvyšší soud) che ha sede sempre a Brno. La certezza del diritto e il principio del legittimo affidamento vorrebbero che i giudici penali tenessero conto di quanto stabilito almeno dalla Corte suprema amministrativa circa l’importo dell’imposta evasa e i fatti materiali della vicenda tributari ma spesso non accade.
Vedremo in un prossimo contributo come in casi concreti si sviluppano i rapporti tra procedimento penale e tributario.