03 Mag Transfer pricing : l’Unione europea accellera l’entrata in vigore della sua direttiva in materia
Nel 2023 la Commissione europea aveva presentato una bozza di direttiva per armonizzare le regole sul transfer pricing all’interno della Ue. Con questa parola inglese si indica la determinazione dei prezzi delle transazioni tra società dello stesso gruppo che operano in Stati diversi e si tratta spesso di una pratica utilizzata per versare meno imposte e trasferire utili societari da una giurisdizione a un’altra.
L’obiettivo della direttiva è infatti quello di aumentare la certezza fiscale per le imprese, evitare i rischi di contenziosi o di doppie imposizioni ma anche ridurre la possibilità per le aziende di usare il transfer pricing per mettere in atto pianificazioni fiscali aggressive.
La direttiva intende armonizzare le regole europee in materia di prezzi di trasferimento (transfer pricing) con l’introduzione di una definizione comune di principio di libera concorrenza, denominato nell’articolo 3 della bozza come “la norma internazionale che prescrive che le imprese associate debbano negoziare tra loro come se fossero terzi indipendenti. In altri termini, le operazioni tra due imprese associate dovrebbero riflettere il risultato che si sarebbe ottenuto se le parti non fossero collegate, ossia se le parti fossero indipendenti l’una dall’altra e l’esito (prezzo o margini) fosse determinato da forze di mercato (libero)”.
Ebbene, il Parlamento europeo ha approvato nel mese di aprile una risoluzione importante che anticipa l’introduzione della direttiva al 2025 rispetto al 2026. La risoluzione, inoltre, invita alla ricostituzione del Forum congiunto dell’Ue sui prezzi di trasferimento con un mandato più ampio rispetto al passato. Il Forum, per la sua composizione eterogenea (costituito da esperti fiscali degli Stati membri, rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle università e della società civile) potrebbe offrire indicazioni pratiche e spunti basati su una visione congiunta tra Fisco e contribuenti.