02 Dic Comunione legale dei beni e (im)possibilità di confisca in caso di reato: il Governo valuta una modifica della legge
Ad avviso del Ministro della giustizia della Repubblica ceca esiste nel sistema penale un’anomalia che deve essere cancellata: infatti la legge oggi favorirebbe ingiustificatamente gli autori di reati che hanno contratto matrimonio e hanno scelto la comunione legale, rispetto a quelli che non sono sposati o, se sposati, non hanno scelto tale regime patrimoniale tra coniugi. Per il Ministero della Giustizia tale status differenziale, basato essenzialmente solo sullo stato civile dell’autore del reato, non sarebbe ragionevolmente giustificabile. Questo si tradurrebbe nella impossibilità di disporre la confisca dei beni appartenenti alla comunione legale. Infatti mentre nel caso dei delinquenti non sposati la confisca può essere diretta a tutti i loro beni se sono soddisfatte le condizioni previste dalla legge, nel caso dei delinquenti con beni in comunione legale, questi beni sono solitamente esclusi dalla sanzione della confisca. Se pertando l’autore del reato, sposato ed in comunione dei beni, non avesse beni personali ed esclusivi potrebbe facilmente aggirare l’ostacolo della confisca.
Il Governo ha inoltre sottolineato che il codice civile consente un adeguamento contrattualmente del regime della comunione legale in forza del quale il coniuge, autore di un reato, potrebbe ampliare con una finalità fraudolenta il raggio di operatività della comuione legale per includervi beni per legge esclusi e restringere così la gamma di cose che i tribunali possono togliergli con sanzioni penali sulla proprietà.
Si vuole quindi modificare la pertinente disposizione interpretativa del codice penale che definisce la cosa appartenente al reo. La modifica proposta non riguarderà i beni giuridici che non sono legati ad attività criminose, vale a dire cose che non costituiscono il provento di un’attività criminale, uno strumento di attività criminale o il cosiddetto valore di sostituzione degli stessi.